Don Luigi Fantini
Ultima modifica 29 febbraio 2024
Quarant'anni fa, il 1º marzo 1958, terminava il suo apostolato sulla terra, non ancora settantenne, don Luigi Fantini. Era nato a Casalmaggiore il 28 aprile 1888 e fu Parroco di Spineda dal 1934 (in sostituzione di don Giovanni Sereni), fino al suo ultimo giorno. Questo e' il ricordo che ha di lui Mario Barbiani: "Ricordo di lui l'ampio volto, lo sguardo sereno che trasmetteva semplicita' e dolcezza, il suo incedere a piccoli passi e il parlare fitto fitto. Mi e' caro ricordare, di don Luigi, il suo infervorarsi dal pulpito la domenica pomeriggio dopo i vespri cantati e la benedizione eucaristica e il suo amore per le piante e i fiori che coltivava personalmente con l'aiuto della cara sorella Carmen nel giardino dietro la Casa Parrocchiale . Il suo presepe era per noi bambini uno spettacolo unico. Don Luigi si accingeva a prepararlo gia' un mese prima del Natale, tutto da solo. Lo allestiva sull'altare del Sacro Cuore di cui occupava tutta la larghezza sporgendo da esso per 3 o 4 metri. Nel centro sorgeva la capanna di corteccia aperta da ambo i lati, da cui usciva una grande luce, la luce della salvezza, e tutto attorno le montagne, i ruscelli, le grotte, le casette illuminate e decine e decine di statuine di varie dimensione. Il Natale era il grande giorno, la messa dell'Aurora era alle sei. Mio padre mi svegliava in anticipo e, dopo esserci lavati con l'acqua gelida e vestiti con l'abito buono, ci incamminavamo a piedi verso la chiesa. Lungo la strada, tra i campi imbiancati di brina e il freddo pungente, ricordo che mio padre per rincuorarmi diceva: “Vedrai quante luci e candele, sembrera' di stare in paradiso”. La chiesa appena aperta era ancora buia, poi lentamente si illuminava, il sagrista Palmiro accendeva una miriade di candele e tra i canti, il suono dell'organo e il profumo d'incenso, il freddo svaniva. Così, con gioia, mi piace ricordare gli anni di gioventu' e il buon don Luigi che mi ha battezzato e avviato, assieme ai miei genitori, verso la fede. Grazie, don Luigi. "